Se di mangiar si parla
(se di parlar "si mangianl)
 

Se di mangiar si parla
di persone devo parlare,
perché i paesaggi, i cibi,
i gusti liguri
sono legati agli uomini,
agli amici che mi hanno
ad essi guidato.
  

Manarola e Dario Capellini
Se di pesce si parla, e abbondante vino delle Cinque Terre, il primo pesce ligure lo mangiai, insieme alla pittrice Luisa Racanelli, alla "Festa dei pittori", invitati a Manarola da Dario Capellini, tra un "salute!" ed un "alla tua!", tra abbondanti brindisi, insieme al pittore Rosa, in onore di Birolli e Signorini, verso la marina, in via Discovolo, dallo "zio Bramante" che architettava sbornie.

In casa di Dario invece, in presenza della mitica nonna Norma, di Bernardo allora infante e del "lupo nano sibcria-no" 2), trionfava la "cima ripiena alla genovese "preparata dalla sarzanese dolce Silvana, accompagnata con "acqua marina" della cantina di casa, ed infine, "senza dolci per non guastare gli aromi ed i profumi" come voleva Dario, arrivava l'atteso magico "Sciacchetrà" portato dal Tommaso.

Questo fu nel 1962, quando dal "Federico C ", proveniente da Buenos Aires (dove ho lasciato la "xeneise faina" farinata che ritroverò in Liguria), sbarcai a Genova, nome che allora non pronunciavo con amarezza, perché in quegli anni non volavano ombre sulla Superba, ma su di Avola e Reggio Emilia. Allora parlavamo di rivoluzione, erano buoni questi anni per queste invettive. 
Ma torniamo al 3 Ottobre 2000; dalla Marina di Manarola al Santuario di Montenero, perché qui di mangiar...

Silvio Benedetto
(tratto da "Scritti sulla Liguria" di prossima pubblicazioni)
Agosto 2001

© SILVIO BENEDETTO by SIAE 2006 testo e foto